ADDIO AL MAESTRO ANDREA CAMILLERI

“Se potessi, vorrei finire la mia carriera seduto in una piazza a raccontare storie e alla fine del mio cunto passare tra il pubblico con la coppola in mano”. Così rispondeva Andrea Camilleri a chi gli chiedeva come mai alla veneranda età di 93 anni continuasse a scrivere nonostante che i suoi occhi da tempo si erano spenti. La sua capacità di raccontare, con lessico e gesti presi dal teatro era un miscuglio benedetto di ironia e dolcezza. I suoi cento e oltre libri, tutti pubblicati in età matura, testimoniano la sua grande passione per la scrittura civile. Lo sfoglio delle pagine lasciava spesso attoniti i lettori davanti ad una vastità di argomenti e personaggi che sapeva costruire su una agitata Sicilia passata e presente.  “Un filo di fumo”, edito da Garzanti nel 1980, fu il primo di una serie di romanzi storici ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigàta a cavallo fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Poco dopo seguirono “La strage dimenticata”, “La stagione della caccia”, “La bolla di componenda”. Proprio con “La strage dimenticata”nacque , grazie anche al prezioso suggerimento dell’amico Leonardo Sciascia il suo lungo sodalizio editoriale con  Elvira Sellerio. Per l’editrice siciliana ha realizzato dal 1994 una lunghissima serie di romanzi polizieschi impersonati da un eccentrico commissario di una piccola cittadina isolana, Montalbano per l’appunto. Qualche anno dopo il fenomeno legato al commissario di Vigata esplose con la serie televisiva interpretata da Luca Zingaretti imponendosi come uno dei miracoli editoriali più significativi degli ultimi vent’anni. E poi il mondo del teatro (aveva iniziato a fare il regista negli anni della guerra) e della tv (nel 1957 era entrato in Rai, aveva firmato, come sceneggiatore, alcune produzioni tra cui due serie poliziesche rimaste leggendarie, il “Tenente Sheridan” con Ubaldo Lay e il “Commissario Maigret” di Simenon interpretato da Gino Cervi.

Lo scrittore e sceneggiatore era nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925.