
Mancano pochi giorni all’inizio dell’avventura nel nuovo decennio del Trieste Film Festival, diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, che apre i battenti con la 31. esima edizione. Lo fa con un grande film che apre la kermesse, che dal 17 al 23 gennaio 2020 richiamerà a raccolta gli appassionati della cinematografia dell Europa centro orientale. Il programma apre con un film di grande levatura, presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, mi riferisco a Terrence Malick: con La vita nascosta – Hidden life che ci catapulta negli anni della Seconda guerra mondiale con la storia vera di Franz Jägerstätter, un contadino austriaco, che con grande coraggio rifiuta di servire l’esercito hitleriano e per questo viene condannato a morte nell’agosto del 1943. “Un film – spiegano i direttori artistici del TSFF – che ci riguarda da vicino, non solo in senso geografico, e che dopo alcune opere molto intime riporta l’autore di La sottile linea rossa a misurarsi con la Storia del Novecento”.
A chiudere quest’edizione, invece, sarà Corneliu Porumboiu, uno dei registi del cosiddetto “nuovo cinema rumeno” con un noir insolito La Gomera (Fischia!) – The Whistlers, scritto e diretto da lui stesso. Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2019 e al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile.
Nella parte centrale del Festival si confermano i tre concorsi internazionali dedicati a lungometraggi, cortometraggi e documentari: a decretare i vincitori, ancora una volta, sarà il pubblico del festival. Una pattuglia di autori italiani faranno capolino con le loro opere come Paradise una nuova vita di Davide Del Degan , presentato all’ultima edizione del festival di Busan e al Torino Fil Festival. Mentre con La notte di San Lorenzo di Paolo e Vittorio Taviani (nella versione restaurata nel 2018 in collaborazione tra CSC-Cineteca Nazionale e Istituto Luce-Cinecittà) si ricorderà la figura umana e attoriale di Omero Antonutti, uno straordinario interprete che ha accompagnato tante stagioni del cinema italiano (l’ultima apparizione nell’Hammamet di Gianni Amelio appena uscito nelle sale) ed europeo (e qui la memoria corre alla collaborazione con l’Angelopoulos di Alessandro il Grande). Ancora un omaggio, in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), a Il traditore di Marco Bellocchio che verrà premiato come miglior film italiano del 2019 (alla presenza del regista). Ancora due registi italiani con i documentari fuori concorso: Il dono di Giuliano Fratini, viaggio nel borgo di San Gregorio da Sassola, sulle tracce dell’esilio italiano di Andrej Tarkovskij; e Vittorio Vidali – io non sono quello che fui di Giampaolo Penco, che ripercorre il Novecento per cercare di comporre il ritratto di un personaggio inafferrabile e ancora il cortometraggio Destino di Bonifacio Angius.
La formula del Premio Corso Salani 2020 è anche quest’anno confermata con ben cinque film italiani in attesa di distribuzione. I titoli: #387 di Madeleine Leroyer, La bufera. Cronache di ordinaria corruzione di Marco Ferrari, Maternal di Maura Delpero, Padrone dove sei di Carlo Michele Schirinzi, La strada per le montagne di Micol Roubini.
Non poteva mancare una propria voce alle celebrazioni di FELLINI 100 promosse dal Mibact. E lo fa con una prospettiva che guarda “da est” al genio di Federico Fellini. Un omaggio, certo, ma anche un contributo alla conoscenza di aspetti ancora poco indagati. A cominciare da uno dei film meno rivisti, eppure più attuali, di Fellini, E la nave va (1983), di cui a Trieste si vedrà, in anteprima assoluta e in collaborazione con la Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia la copia restaurata da CSC-Cineteca Nazionale con Istituto Luce-Cinecittà. “Siamo felici che, per una fortunata coincidenza di date, il nostro sia il primo appuntamento del 2020 a celebrare Fellini – spiegano i direttori artistici del TsFF Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – per di più con il suo film che, sin dalle lingue in cui è girato (italiano, serbo, russo, tedesco), ci riguarda più da vicino, come festival e come città. Un film che, nel racconto della fine di una civiltà, ci chiama in causa tutti, con la forza di un’opera profetica”.
Ricordiamo infine i Paesi presenti con opere cinematografiche alla 31. edizione di TSFF: Albania – Austria – Azerbaidjan – Belgio – Bielorussia – Brasile – Bulgaria – Canada – Croazia – Danimarca – Emirati Arabi Uniti – Estonia – Francia – Georgia – Germania – Grecia – Irlanda – Israele – Italia – Kosovo – Lettonia – Lituania – Macedonia – Montenegro – Paesi Bassi – Polonia – Regno Unito – Repubblica Ceca – Romania – Russia – Serbia – Slovacchia – Slovenia – Stati Uniti – Svezia – Svizzera – Ucraina e Ungheria.
I luoghi del Festival
Politeama Rossetti (largo Giorgio Gaber, 1); Cinema Ambasciatori (viale XX settembre, 35); Teatro Miela (piazza Duca degli Abruzzi, 3).
L’intero programma della 31. esima edizione è visitabile sul sito www.triestefilmfestival.it