
Addio a Sergio Fantoni, attore, doppiatore e regista avrebbe compiuto 90 anni fra pochi mesi. Nella sua lunga carriera ha lavorato con registi di calibro, Luchino Visconti (“Senso”), Francesco Maselli (“I delfini” accanto a Claudia Cardinale), Giuliano Montaldo (“Tiro al piccione” e poi “Sacco e Vanzetti”), ma la popolarità la deve agli sceneggiati degli anni Settanta e Ottanta come “Anna Karenina”, “La Piovra”, “La coscienza di Zeno” e molti altri. Negli anni Sessanta aveva vissuto una parentesi hollywoodiana con partecipazioni a film come “Intrigo a Stoccolma” di Mark Robson e “Il colonnello von Ryan” accanto a Frank Sinatra, e poi “Papà, ma che cosa hai fatto in guerra?” di Blake Edwards. Negli anni Ottanta è la volta de “Il ventre dell’architetto” del regista britannico Peter Greenaway.
Nato a Roma il 7 agosto 1930, nei primi anni Settanta, fonda insieme a Luca Ronconi e alla moglie Valentina Fortunato, una delle prime compagnie teatrali indipendenti che porteranno decine di commedie nei teatri italiani e non. Come doppiatore ha prestato la voce a star americane come Marlon Brando (in “Apocalypse Now”), Henry Fonda (in “Meteor”), Rock Hudson (ne “Il gigante”) e Ben Kingsley (in “Gandhi”). Ha ricevuto nel 2002 il Premio alla carriera intitolato a Ennio Flaiano.